Il Rugby, disciplina sportiva dove la forza non diventa mai violenza e dove il rispetto dell'avversario e il sostegno dei propri compagni di squadra sono fondamentali, diventa luogo d’incontro e collaborazione positiva tra richiedenti asilo ospitati nel Centro di Accoglienza Straordinaria della Cooperativa sociale “Il Volo” e la città di Rieti.
Questa mattina nel Salone di rappresentanza della Prefettura di Rieti si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto “INTEGRAZIONE CON LA PALLA OVALE”. Un progetto inedito e di successo promosso dalla Prefettura insieme ala Cooperativa Sociale “Il Volo”, in collaborazione con la Società Arieti Rugby e con la partecipazione del Comune di Rieti e del Comitato Regionale della Federazione Italiana Rugby.
La palla ovale come parte armonica ed integrante dei progetti personalizzati che con i nostri ospiti sviluppiamo per la loro riconquista di un’autonomia in Italia all’insegna del rispetto e della legalità. Un anno intenso di attività sviluppate in collaborazione con l’Arieti Rugby, la Federazione Italiana Rugby e la Prefettura di Rieti, portando a un risultato importante e unico nel suo genere: far nascere squadre formate da chi vive e ama il nostro territorio, al di là del Paese dove è nato.
Presenti all’incontro l’Assessore ai servizi sociali del Comune di Rieti avv. Giovanna Palomba, il Consigliere comunale con delega allo sport Roberto Donati, il Consigliere del Comitato regionale della Federazione Italiana Rugby Maurizio Amedei, il Presidente della Società sportiva “Arieti Rugby” Bernardino Giovannelli, accompagnato dagli allenatori e dai giovani atleti della squadra, per testimoniare la loro esperienza, e rappresentanti delle Forze dell’Ordine.
Il Prefetto Valter Crudo, nel suo saluto di benvenuto, dopo aver ringraziato la Cooperativa “Il Volo”, ha sottolineato come questa iniziativa, che si sviluppa nell’ambito di percorsi d’integrazione già sperimentati con successo, costituisce motivo di particolare orgoglio in quanto ha riguardato un settore mai interessato sinora, quale quello sportivo.
Ha voluto poi sottolineare la bellezza del gioco del rugby che, con una specifica metodologia e una propria filosofia, abbraccia giocatori, allenatori, genitori e pubblico, e dove entrambe le squadre, con il famoso “terzo tempo”, mettono in campo il valore “universale dell’ospitalità”, preponderante e protagonista rispetto al clima di assoluta serietà dei primi due match della partita.
Ora non resta che tornare in campo per continuare tutti insieme a fare meta!